Anche durante i pasti spesso sedevano accanto a lui per parlare delle cose più svariate soprattutto della fede e delle iniziative da prendere.
La sua casa era sempre aperta a tutti e l’accoglienza sempre calda e affettuosa coadiuvato in questo dalla sorella Amina, anima semplice ma di profondissima fede.
A lui si deve anche la costruzione del circolo ricreativo (ora oratorio), della sala del teatro e del campo sportivo per i ragazzi.
L’attaccamento al Papa al Vescovo era da lui molto sentito e proprio per questo fu prontissimo a mettere in pratica le disposizioni del Concilio.
“Sono il parroco di tutti”, diceva spesso, e voleva che tutto il popolo lo sentisse amico.
Sempre per questo motivo voleva che la Liturgia fosse partecipata da tutti e da tutti seguita.
Cercava, infatti, i canti liturgici più adatti alle varie celebrazioni e li insegnava personalmente alla gente.
Teneva in modo particolare alla Catechesi all’Azione Cattolica.
Andava a trovare spesso i malati e faceva di tutto perché non morissero senza sacramenti.
Alle famiglie più povere non faceva mancare il suo aiuto, anche se piccolo.
Tante altre cose si potrebbero dire, ma il ricordo che di lui ha il popolo è elemento sufficiente per dire di quanto amore e riconoscenza fosse circondato.
E questo non solo dai cosiddetti “praticanti” ma anche da tanti che sembravano indifferenti alle “cose di chiesa”.
Dopo la sua morte è stata fatta una raccolta di firme sia dalla Parrochia sia dalla Casa del Popolo per intitolare a Lui una nuova strada di Cortenuova.
Ad oggi tale richiesta, fatta praticamente da tutto il popolo di Cortenuova, è ancora al vaglio del Comune di Empoli per essere approvata.
Don Santini rimane per la nostra parrocchia una memoria molto sentita e un ricordo che ci accompagna e ci aiuta a continuare a camminare con gioia e entusiasmo nella via della fede.
Ricordare i tempi passati con lui deve voler dire per noi mettere in pratica i suoi insegnamenti, ma fra tutti l’attaccamento alla parrocchia.