CORO DI CORTENUOVA
PARLANO DEL CORO - (Domenica 18 Novembre 2007)

Domenica
18 Novembre 2007
ore 16.30 Cortenuova Chiesa di Cortenuova 1ª Rassegna di Cori in memoria di
Don Giuseppe Santini
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Non pensavo di dover rivolgervi un pensiero su Don Santini.

Io ero venuto un po' per partecipare alla festa vostra nel ricordo di Don Giuseppe.

Io ho avuto la grande fortuna di averlo al Convitto Ecclesiastico negli ultimi anni della sua vita.

Ricordo la fatica nel venire al Convitto e a lasciare voi di Cortenuova dove aveva il cuore e l'anima, e ricordo quante volte sono dovuto ricorrere a trattenerlo a casa, perché le ultime volte che veniva quì a vedere voi rischiava di cadere nel fosso, tanto era in condizioni difficili, ma dove porta il cuore non funziona la ragione: bisogna seguire il cuore.

Ho avuto questo fogliolino che mi avete dato dove c'è la fotografia di lui, esprime..., io non ho fotografia che esprima a pieno l'animo di questo sacerdote.

Noi viviamo in tempi assai difficili, dove c'è tanta persecuzione nei riguardi della Chiesa, dei cristiani poi anche dei sacerdoti, bene, Cortenuova ed Empoli devono essere profondamente grati di quest'uomo, che è vissuto da prete e ha dato da prete, con un animo che non era soltanto per Cortenuova ma addirittura per le missioni e per i poveri.

Vi dico un piccolo particolare che vi farà immenso piacere: pochi mesi fa, a Luglio, è morto un sacerdote nero che veniva dal Congo, malato di una terribile malattia, Don Giuseppe ha pensato a fargli fare gli studi completi fino ad un titolo per poter ritornare laggiù ad insegnare ed a guidare la informazione della Diocesi attraverso radio e TV.

Ma quello di cui mi rendo conto è che Don Giuseppe è stato veramente una sola cosa con voi di Cortenuova, e quello che manifestate questa sera è un segno di quanto vi ha voluto bene e di quanto voi avete voluto bene a lui.

Io vengo questa sera anche a nome di tutti i sacerdoti malati ed infermi che ho al Convitto Ecclesiastico: sono 32, è un vero reparto di ospedale, ma benedico Dio di averlo avuto lì perché anche per me è stato di un aiuto enorme nel portare avanti la missione che è così delicata.

Vorrei ringraziare la popolazione per una cosa: quando un sacerdote lascia la parrocchia e viene al Convitto gli succede una cosa strana... andando al Convitto non può più esercitare il ministero come faceva qui in parrocchia, ma il dramma è che, dopo una settimana o quindici giorni che sono lì, non vedono quasi più nessun "cristiano" dove hanno lavorato a trovarli ed hanno la percezione, amara, dell'usa e getta; finché sono in forze, tutti ci circondano e cercano, ma il giorno in cui, siamo ammalati ed abbiamo bisogno di tutto, perdiamo i rapporti con queste creature.

Do lode alla parrocchia di Cortenuova che questo non lo ha fatto con Don Giuseppe.

E qui si ferma la mia testimonianza nei suoi riguardi.

Continuate così.

Ho avuto un altro sacerdote identico a lui, ed è il parroco di Pagnana, un uomo della stessa statura, di una umiltà eccezionale, di una donazione senza misura, e lo avete toccato con mano, specialmente gli ospiti dell'ospizio della Misericordia, dove lui andava tutti i giorni a trovare questa gente.

La capacità di sintonia con le persone, la capacità di fonte di gioia e fonte di accettazione per la propria croce con lo Spirito del Signore.

Queste cose, vedete, non si danno se prima non ce le abbiamo dentro; di questo ringrazio il Signore, perché vi devo dire che lo avete goduto per quaranta anni: dite grazie al Signore, dite grazie, perché questa è la risposta più bella a tutte quelle forme di antifede che umiliano cristiani e sacerdoti, ma non abbiate paura, finché abbiamo queste anime la nostra fede regge e anche la vostra fede ha la testimonianza che vi permette di camminare con fiducia e con serenità.

Grazie




Don Paolo Biasi - Rettore del Convitto Ecclesiastico